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Impruneta
la città della 'terracotta'

Se siete ospiti a Villa Torricella, una visita all’ Impruneta è quasi d’ obbligo. Il paese, a pochi minuti dalla villa, ha una basilica monumentale, costruita sul luogo dove, secondo una leggenda, fu ritrovata un’ immagine miracolosa della Vergine dipinta da San Luca. La venerata immagine è conservata all’ interno, in una edicola rinascimentale probabilmente disegnata da Michelozzo, architetto dei Medici, fiancheggiata dalle figure di di San Pietro e Paolo in terracotta invetriata. La basilica, consacrata per la prima volta nel 1060, ebbe le forme attuali tra il 1439 e il 1477, quando il priore Antonio degli Agli pagò la ricostruzione della chiesa. Il portico di facciata fu aggiunto nel Seicento dall’ architetto barocco Gherardo Silvani: sotto le volte a destra trovate l’accesso al piccolo ma suggestivo chiostro, datato alla fine del Quattrocento.

"Fornaci e Fornaciai"

Per molti Impruneta significa soprattutto terracotta. L’argilla che forma il suolo nei dintorni del paese, nelle vallate dei fiumi Greve ed Ema, è il materiale ideale per mattoni, tegole, statue, vasi e conche. Un documento del 1098 già menziona un paio di fornaciai, proprietari di una fornace all’ Impruneta. Le fornaci storiche di questa area hanno prodotto da sempre mattoni e tegole per importanti edifici fiorentini, come la cupola del Duomo e lo Spedale degli Innocenti, ambedue disegnati dal primo architetto del Rinascimento, Filippo Brunelleschi. Visitare una fornace è un’ esperienza incredibile. Entrando attraverserete la terrazza coperta dove l’argilla è setacciata e dove i manufatti si asciugano al sole. Nella fornace ci sono due spazi diversi: uno spazio sotterraneo dove viene acceso il fuoco, e uno superiore dove si collocano gli oggetti. La fornace è costruita in modo tale da far cuocere i manufatti dall’ aria calda che circola attraverso di essa. Nelle fornaci di Impruneta si utilizza ancora il procedimento tradizionale per modellare i manufatti. Alcune parti dei vasi e delle conche sono fatte con stampi e poi assemblate e poi riempiti con i “lucignoli”, strisce di argilla di circa 50 centimetri che serviranno per i motivi decorativi. Esperti artigiani termineranno il lavoro, rimuovendo le sbavature di argilla lungo le commettiture e ritoccando le decorazioni.

 
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